MATTEO ROMANO: il 19enne cuneese doppio Platino con “Concedimi”, pubblica il brano in gara a Sanremo Giovani “TESTA E CROCE”

MATTEO ROMANO (il 19enne Cuneese doppio Platino per il singolo d’esordio “CONCEDIMI”) è tra i 12 finalisti di Sanremo Giovani e in attesa di salire sul palco sanremese per la finale del 15 dicembre pubblica ufficialmente il brano inedito presentato in gara alla kermesse canora “TESTA E CROCE” (Polydor/Universal Music Italia).

Il brano, scritto con Federica Abbate e prodotto da Katoo, sarà disponibile in tutti gli store digitali da venerdì 3 dicembre (https://pld.lnk.to/testaecroce).

Matteo racconta così il brano: “Ho iniziato a scrivere questa canzone circa un anno fa, prima ancora del successo di “Concedimi” e della firma con Polydor. Era solo un accenno, la prima strofa e il ritornello, ed è rimasta nel cassetto fino a quando, grazie alla mia etichetta, non ho avuto l’occasione di fare una sessione di scrittura con Federica Abbate e Katoo (Francesco “Katoo” Catitti)”.

Matteo prosegue raccontando come il brano abbia preso poi la sua forma definitiva: “Federica e Francesco sono stati davvero straordinari con me, che ero così elettrizzato per questa nuova esperienza. Hanno voluto conoscere la storia del brano e mi hanno aiutato a tirarla fuori fino ad arrivare alla stesura definitiva.

Testa e Croce racconta di una esperienza personale, di quando ci rendiamo conto di volerci allontanare da una persona che non ti fa bene anche se provi ancora qualcosa. Nel brano dico “Siamo testa e croce allo stesso modo” per cristallizzare quel momento in cui ci si rende conto che non riusciamo più a trovarci, a capirci.”

Matteo racconta anche il percorso che lo ha portato a presentare questo brano, e non altri inediti, a Sanremo: “Questa canzone nella mia testa ha vissuto fasi alterne: sono passato dal non esserne affatto convinto fino ad essere così certo che pensavo fosse l’unico brano che avrei mai potuto presentare a Sanremo. Forse il fatto di averlo lavorato per un periodo di tempo così lungo, averlo lasciato sedimentare, ripreso e lavorato per quasi un anno mi ha dato il tempo di affezionarmi davvero a quelle parole e a quella musica”.

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