GAIA – Chiamo io chiami tu
Sabatino G.: Una domanda sorge spontanea. Chi veste sta povera donna?Hit radiofonica tendente al tormentone. Performance con tanto di ballerini per pompare ma non basta! Non mi ha colpito, c’è dell’imbarazzo.La mia domanda è ‘’perché?’’
Voto: 4 per l’impegno
Ramero V.Voto: 6,5. Canzone ballabile, ma poco “effervescente”. Gaia ha una bella voce, ma purtroppo credo non abbia ancora raggiunto il massimo delle sue potenzialità vocali.L’esibizione non è delle migliori, purtroppo il vestito non aiuta e sembra quasi che, dovendo ricordare i movimenti, non si sentisse per niente a suo agio sul palco.
D’Anna M.: Il festival inizia col botto, un pezzo ritmato, fresco, ballabile e sound che è già una hit. Un po’ la quota Mahmood con tanto di ballerini. Outfit wild con guanto metallico ricercato che salta subito all’occhio. L’in-ear le gioca qualche scherzo, ma non compromette molto la performance. Sensuale, eccentrica. Per citare un suo pezzo una “Dea Saffica”. Ipnotica. Voto: 7.5
FRANCESCO GABBANI – Viva la vita
Sabatino G.: Quel piacione di Gabbani non fa mai brutta figura al festival. Elegantemente tiene il palco, gran voce e buona performance. Porta un bel pezzo in gara, un inno alla vita. Il brano piace e crescerà con gli ascolti. Possibile podio? AZZECCATO per il festival.
Voto: 7,5
Ramero V.Voto: 8. Gabbani non si smentisce mai.Esibizione eccellente, lui ammiccante e dolcissimo allo stesso tempo. La canzone è un inno alla vita che, in questo contesto storico, porta un pizzico di speranza e spensieratezza. Ha talento e non ha paura a dimostrarlo.
D’Anna M.: Gabbani si è cucito addosso quest’anno una ballad dolce. Più dolce di Viceversa e segue un po’ la linea melodica delle ultime produzioni (se si pensa a Spazio Tempo). Il testo è molto dolce, semplice e arriva subito. Molto composto nell’interpretazione. Abbiamo definitivamente riposto nell’armadio il costume da scimmia?Voto: 6.5
RKOMI – Il ritmo delle cose
Sabatino G.: Tornano i pettorali di Rkomi. Aggiunge un nuovo tassello alla sua carriera con un brano interessante, bisogna ascoltare attentamente le parole. La Produzione di Shablo veste perfettamente questo ‘Violento decrescendo’. Non è scontato.C’è della cazzimma. Voto: 8
Ramero V.Voto: 6,2. Ritmo che tende ad essere “lamentoso” ma che prende ed entra in testa. Look discutibile, ma esibizione energica. Non sono una grande fan di Rkomi e questa canzone non mi fa cambiare opinione.
D’Anna M.: Due cose sono certe: la morte e la scapezzolata di Rkomi a Sanremo. Il pezzo alla fine è qualcosa di ritmato, ti prende un po’ ma è qualcosa di già sentito, un po’ Sangiovanni, un po’ Madame a tratti (con ref. a Nel bene e nel Male). Il testo non è distante dai colleghi di San Siro e zone con soldi, sesso e droga nelle prime 2 frasi. Un po’ scontato nella sua trasgressione.Voto: 5.5
NOEMI – Se t’innamori muori
Sabatino G.: Torna super rossa e graffiante più che mai. Voce da urlo. Direi da ‘brividi’ citando gli autori Mahmood e Blanco. Porta una ballad non immediata ma di notevole entità. La nuova e rinata leonessa non delude mai. Garanzia.Voto: 7.5
Ramero V.Voto: 7,8. Noemi ha voce, talento e grinta. Il testo non è particolarmente coinvolgente, ma lei sa interpretarlo egregiamente. Ho voglia di riascoltarla.
D’Anna M.: Elegantissima e composta nel suo velo un po’ ferragnesco. Il pezzo è una ballad piano e voce molto semplice e lei perfetta ed emozionante nell’interpretazione di un brano che ha fatto suo. Quel “serenamente” che ricorda vagamente Celentano da’ quel tocco di nostalgico in più a una canzone che trasmette già quell’atmosfera malinconica. Poi bisogna essere onesti signori, la “rossa del blues” non ha mai sfigurato in 8 partecipazioni e anche stasera non ha deluso. Voto: 8
IRAMA – Lentamente
Sabatino G.: Rieccolo! In verità era rimasto dietro le quinte l’anno scorso, non è mai andato via. Shhhh non ditelo a nessuno! Scherzi a parte rimane un gran talento, tra i migliori sulla scena.Torna con una ballad che sentiremo martellare in radio. Testo intenso e ben interpretato. Non mi entusiasma. Mi dispiace Irama anche quest’anno niente podio, ritenta il prossimo già che ci siamo.Scontato ma bravo.Voto: 6,5
Ramero V.Voto: 8,5. Irama ha la capacità di trasformare il palco dell’Ariston in una favola.Quando canta incanta. Il pezzo è sentimentale, sia nel testo che nella melodia.Un grande applauso per Irama che, ancora una volta, ci fa innamorare.
D’Anna M.: Sempre con quel ghigno di uno che ne sa sempre una in più di te. Col suo outfit principesco, Irama doma il palco di Sanremo ormai come un veterano e con disinvoltura. Le sue doti vocali non si mettono in dubbio. Ha una voce magnifica ma si affida a qualche effetto vocale che secondo me lo fa sfigurare. Il brano non è male, cresce in maniera discreta ma è un passo indietro rispetto alle partecipazioni precedenti. Ad un certo punto sembra un pezzo dei Modà. L’interpretazione infine è molto scenografica, con la svestizione per il ritornello finale. Secondo me tanta superficie, ma poca sostanza quest’anno. Voto: 6
COMA_COSE – Cuoricini
Sabatino G.: La quota Ricchi e Poveri. Angela dove sei? Esci fuori. Reduci dai buoni riscontri degli ultimi 2 singoli, abissano un nuovo successo. Look azzeccato e performance ben cucita addosso. Da domani canteremo Cuoricini cuoricini. Vincitori morali. Voto: 8.5
Ramero V.Voto: 6. Nelle edizioni precedenti i Coma Cose sono sempre stati una piacevole sorpresa, purtroppo questa volta mi hanno un po’ delusa. Continuo a sostenere che loro siano ipnotici grazie alla loro complicità, ma la canzone lascia a desiderare. Peccato.
D’Anna M.: Sarò sincero: non me l’aspettavo! Anche se si poteva presagire qualcosa dalle ultime produzioni che sono un po’ più ritmate e ballabili. Però se si considerano le partecipazioni precedenti, è una novità. A un certo sono stato catapultato indietro di una trentina d’anni e sentito “Felicità” di Al Bano e Romina, però devo dire che l’operazione amarcord è riuscita benissimo. E poi entra in testa subito! Un pezzo molto orecchiabile e radiofonico. Ottimo lavoro!Voto: 8
SIMONE CRISTICCHI – Quando sarai piccola
Sabatino G.: Papa Francesco incarna Cristicchi (questa è cattivissima lo so). Impegnato, inteso, emozionante. Ho avuto letteralmente la pelle d’oca.Premio della critica.Voto: Notevole
Ramero V. Voto: 9,5. Simone Cristicchi ha sempre scritto belle canzoni, ma con questa si è superato. Porta un pezzo pieno di sentimento, puro, doloroso. Un sentimento che solo chi passa per quel dolore può conoscere, ma lui lo sa spiegare perfettamente. Sa farti avvicinare a quel dolore che sembra quasi di entrarci dentro.Non servono tante parole, è un brano perfetto.
D’Anna M.: Cristicchi canta una canzone come un padre che racconta una storia a una figlia, che poi è il fulcro del brano. Magari non è perfetto vocalmente, però il testo e l’interpretazione riescono a rendere giustizia a un pezzo veramente molto toccante. Standing ovation meritata. Voto: 9
MARCELLA BELLA – Pelle diamante
Sabatino G.: La vulcanica Marcella ‘Bedda’ sembra essere perfettamente al passo coi tempi, porta un brano ben prodotto e ritmato, ricco di riferimenti dal gusto Iconico! È già un inno per il pride. Stronza e sorprendente. Voto:5
Ramero V.Voto: 6. Questo bravo ci prova. Prova ad essere ballabile, prova ad incastrarsi nel cervello ma senza successo. Testo a tratti banale ed esibizione che non riesce a trasmettere il senso della canzone. Sembra un po’ la copia uscita male di Loredana Bertè l’anno scorso. Lei, a differenza della Bertè, non è riuscita a trasmettere davvero l’indipendenza femminile.
D’Anna M.: Marcella torna all’Ariston dopo tanti anni con un pezzo di carattere. Forte, tosta, indipendente, come dice il suo testo, riesce a domare il palco con grande personalità. Il pezzo non è niente male, ricorda un po’ quella personalità marcata alla Bertè e Rettore. Magari l’interpretazione può risultare un po’ statica, ma le ballerine aggiustano un po’ il tiro. Promossa.Voto: 7
ACHILLE LAURO – Incoscienti Giovani
Sabatino G.: Senato, tutti in piedi. Ascoltiamo un Achille intenso, la sua arte ha preso la giusta direzione. Interpreta una bella ballad. Uno dei migliori brani in gara. Strizza l’occhio al podio. Non finirà mai di sorprenderci. Bravo Lauro.Voto: 9
Ramero V.Voto: 7,9. Achille si presenta sotto una nuova veste: romantico, elegante, impeccabile. Sembra quasi il ragazzo che ogni mamma sogna per la propria figlia.Porta un pezzo pieno di sentimento e l’esibizione semplice rende l’atmosfera magica. Non è un artista che ascolto molto, ma bisogna ammettere che questa canzone ha il suo perché.
D’Anna M.: Il Lauro sanremese che abbiamo conosciuto nelle edizioni precedenti è andato via. Ha lasciato spazio a un Lauro più fedele alle ultime produzioni, più emotivo e malinconico e in linea con la sua evoluzione artistica. Il pezzo ricorda un amore della “Dolce Vita” romana, con quel frac come fosse all’uscita del teatro, con quella pioggia su Villa Borghese e con quel sax che mette addosso tutta quella nostalgia di un amore incosciente che finisce. Il pezzo alla fine è una ballad molto semplice, niente architetture melodiche complesse. Parlano gli strumenti e Lauro ci danza dentro benissimo. Voto: 8.5
GIORGIA – La cura per me
Sabatino G.: Avete udito tutti bene? Si canta così! Questa volta ha un brano costruito perfettamente, bel testo e interpretazione da che velo dico a fa… Qui non c’è gara.Altro pianeta.Voto: 10
Ramero V.Voto: 7,8. Bisogna riconoscerle la bravuta, il controllo vocale e la capacità di tenere il palco.La canzone ha un bel testo, credo che ascoltandola senza distrazioni possa aiutare ad apprezzarla ancora di più. Complimenti a una Giorgia che non ne sbaglia una.
D’Anna M.: Cosa vuoi dire a Giorgia Todrani? Cosa? Perfezione nella voce, compostezza nell’interpretazione, dolcezza nella canzone. C’è tutto. E rispetto a “Parole dette male” c’è un passo avanti titanico. Non c’è molto da aggiungere.Voto: 9.5
WILLIE PEYOTE – Grazie ma no grazie
Sabatino G.: ma che piacere ritrovare il Peyote.Caro Willie invece io ti dico grazie per questa chicca. Testo pieno di riferimenti, pungente.Intelligenza sottile.Voto: 7.5
Ramero V.Voto: 8. Lo stile è inconfondibile. Si fa riconoscere sempre con i suoi testi che arrivano dritti al punto contornati da un ritmo coinvolgente. Non è necessario dire altro, il testo parla da sé.
D’Anna M.: Ritmo e irriverenza in questo pezzo di Peyote, che torna sul palco dell’Ariston col suo stile da rapper funky imborghesito. Un po’ Jova, un po’ Daniele Silvestri, il brano trascina e ti prende fin da subito. L’interpretazione calza a pennello col beat della canzone. Bisogna ammetterlo, tanta roba.Voto: 7
ROSE VILLAIN – Fuorilegge
Sabatino G.: Ma quanto è bella Rose!Migliora nel canto e nell’interpretazione. Per farla breve è Click boom 2025 con riferimenti arabeggianti. Modernissima la produzione e arrangiamento.A me non dispiace ma avrei rischiato di più per il secondo festival consecutivo.Il ‘fuorilegge’ ha fatto Boom Boom!Voto: 7.5
Ramero V.Voto: 8,5. Spontanea, totalmente a suo agio sul palco. Si è divertita e ha ammaliato tutti. È una grande artista, che ha portato all’Ariston un grande pezzo. È sempre una bella sorpresa!
D’Anna M.: Allora, parliamone. Il pezzo è una chiara consecutio a Click boom dello scorso anno, ma c’è una certa linearità che rende il pezzo più piacevole. Vocalmente molto precisa, iconica nell’interpretazione e nella presenza scenica. Movenze da diva. Un’oasi nel deserto, Chapeau. Voto: 8.5
OLLY – Balorda nostalgia
Sabatino G.: Sara sicuramente tra i preferiti della vigilia. Non mi ha colpito particolarmente. Da riascoltare.Voto: 6
Ramero V.Voto: 8,7. A me Olly piace e tanto. Anche questo, come il resto dei suoi testi, è scritto bene. Il ritmo c’è e ti prende fin dall’inizio. Fa venire voglia di cantarla anche se ancora non la si conosce a memoria.
D’Anna M.: Sulla scia delle ultime produzioni e dell’ultimo album, Olly porta sul palco un pezzo che è la diretta conseguenza di Devastante e Quei ricordi là, che sono diventati inni della Gen Z. Lo canta con molta passione anche se la tecnica lascia a desiderare, con tanto di lancio dell’asta. In fin dei conti è una ballad moderna e struggente, a tratti vintage. Per essere un favorito alla vittoria finale, diciamo che mi aspettavo di meglio.Voto: 7
ELODIE – Dimenticarsi alle 7
Sabatino G.: Diciamocelo tutti, che goduria vederla su quel palco. Vestita con della carta stagnola da Kebab, non delude le aspettative. Canta divinamente. Manca quel guizzo, quel notevole tocco sulla produzione che dava Dardust in Andromeda e Due. Ipnotica e sensuale.Voto: 7.5
Ramero V.Voto: 7,5. Elodie è sensuale ma mai volgare. Porta una canzone altrettanto sensuale, cantata senza esitazioni e con un ottimo controllo vocale. La ragazza si sa distinguere.
D’Anna M.: Chi ha detto una volta Elodea, ha coniato un neologismo azzeccatissimo. Nel suo vestito argento, Elodie è sempre una bellissima presenza scenica. Porta un pezzo a tratti nostalgico per poi lasciare spazio allo scandire del beat, un pop dal sapore amaro che si scioglie e si dimentica nelle movenze finali. Chi si aspettava un pezzo alla Elodie sul cubo è rimasto decisamente deluso, anche se la canzone non sembra né carne né pesce. Voto: 6.5
SHABLO FEAT. GUE’, JOSHUA E TORMENTO -La mia Parola
Sabatino G.: Con tanto di coro gospel arriva la quota Urban Rap con Guè e Tormento. Il pezzo strizza l’occhio alla scena rap anni 90. Bella la voce di Joshua Nel complesso, che delusione. Ma che è sta cosa! Voto: 4
Ramero V.Voto: 5. Non è il genere di musica che ascolto volontariamente e questa canzone mi ha ricordato il perché.Testo insignificante e pieno di parole che sembrano “sputate” a caso. Interpretazione senza personalità. Bocciati.
D’Anna M.: La street song, ci può anche stare. È quel rap di strada che forse non si sentiva da un po’ al Festival. E onestamente non dispiace. Magari potrebbero sembrare un po’ fuori luogo visto il mood delle canzoni, ma il pezzo ha flow, da ascoltare nel chill e con una sigaretta in bocca. Tutto bello, ma c’è di meglio, molto di meglio.Voto: 5
MASSIMO RANIERI – Tra le mani e il cuore
Sabatino G.: Tra gli autori Nek e Tiziano Ferro. Perfetta interpretazione, brano piacevole! Interpretata da Ferro sarebbe stata un’altra storia.Voto: 5.5
Ramero V.Voto: 7,4. Appena ha iniziato a cantare si è sentita la penna dell’autore. Tiziano Ferro firma un brano che, cantato da Massimo Ranieri, sembra ancora più poetico. Si dice che l’età sia solo un numero e Ranieri ne è la dimostrazione. Non ha bisogno di esporsi troppo per essere credibile.
D’Anna M.: Passano gli anni e le decadi, ma Massimo Ranieri non perde smalto, voce e carisma. La canzone è la tipica ballad sanremese, così come il testo, molto classico e sound d’altri tempi. Un po’ anacronistica in sintesi. Il voto è solo perché è “Massimo Ranieri”.Voto: 7
TONY EFFE – Damme ‘na mano
Sabatino G.: una pecorella smarrita ed infatti l’Outfit total White lo conferma, denti compresi. Detto ciò Tony porta in scena la sua Roma e lo fa con un brano che nessuno si aspettava. Fatica nella parte cantata, cioè stona, non azzecca una nota. Peccato, nel complesso il brano è molto piacevole. Spiazzante. Voto: 5+ per le stonature.
Ramero V.Voto: 6. Non posso dire che mi piaccia, ma non posso neanche dire che non mi piaccia.Ha qualcosa che mi attira e che mi fa venire voglia di ascoltarla di nuovo. Non mi sbilancio, dando un 6, ma tengo aperta la possibilità di cambiare opinione con i prossimi ascolti.
D’Anna M.: Per come abbiamo imparato a conoscerlo in radio ci si aspettava un pezzo un po’ “Sesso e Samba”. E invece no, un sound che oscilla tra Narcos e un film noir sulla mafia romana anni ’40. Magari può risultare una hit per i fan del genere, ma non mi sento di promuoverlo a primo ascolto.Voto: 5.5
SERENA BRANCALE – Anema e core
Sabatino G.: Qui c’e dello spessore artistico. Metrica pazzesca, folk elettronico e ben arrangiato! Serena è una forza della natura. Fa la differenza. Voto: 9
Ramero V.Voto: 5. Esibizione esagerata. Canzone che fa muovere il piede, ma che non mi fa alzare in piedi. Testo che non mi trasmette particolari emozioni. Nel complesso non arriva alla sufficienza.
D’Anna M.: Nel suo look un po’ Madonna, un po’ Miley Cyrus dei tempi di Wrecking Ball, Serena Brancale sciorina un pezzo con quel sound folk che solo lei poteva portare sul palco. Il pezzo è fresco, sound e ritmo molto Eurovision. Sarebbe bello vederla sul palco a Basilea. L’esibizione non dispiace, ed ha carattere da vendere. Voto: 8
BRUNORI SAS – L’albero delle noci
Sabatino G.: Brunori fa Brunori. Debutta con un bel brano dedicato alla figlia. Testo molto bello e intenso. POETICOVoto: 7.5
Ramero V.Voto: 7. Un grande classico di Brunori. Si riconosce lo stile delicato e diretto, ma purtroppo non mi ha colpita particolarmente. Sicuramente ha un repertorio molto più interessante, ma il testo è comunque profondo ed emozionante.
D’Anna M.: Brunori fa un festival a parte, quelle delle canzoni uscite da un mondo purtroppo diventato piccolo che è quello del cantautorato italiano. Rimane il diretto erede di De Gregori, sia che per vocalità che stile. Il testo è pregno, bello, significativo. La melodia è molto semplice, essenziale, che lascia il giusto spazio alle parole. Per essere la sua prima volta al festival, ha portato sé stesso senza filtri. E sicuramente i suoi fan ne saranno felici. Per me è promosso. Voto: 7.5
MODA’ – Non ti dimentico
Sabatino G.: anche i Modà fanno i Modà. Notevole l’estensione vocale di Kekko. Nulla di nuovo. Smielata. ‘ La noia, la noia’ cit. A. Mango. Voto: 3
Ramero V.Voto: 8. Checco ha scritto una canzone malinconica, piena d’amore, ma un amore che purtroppo non ha seguito. Un amore che manca, che strazia. Il sentimento si sente, la canzone è potente. Promossi!
D’Anna M.: Kekko & Co. Saltano sul treno per Sanremo con un pezzo molto canonico in base alle loro produzioni. Sound alla Lewis Capaldi all’inizio per poi virare sui Negramaro. Kekko alla fine rimane una delle voci più potenti del Festival, ma non salva però la normalità del pezzo.Voto: 5
CLARA – Febbre
Sabatino G.: Parte la cassa e via… si balla. È il brano più moderno e contemporaneo. Anche qui c’è una bella metrica e produzione tra le migliori. Buona la prima per Clara che sa ben tenere il palco. Lei è un bel diamante grezzo. Voto: 7
Ramero V.Voto: 5,5. Dopo aver letto il testo non avevo grandi aspettative e, con l’esibizione, non ha rimediato.Rimandata a giudizio.
D’Anna M.: Bellissima, elegantissima e scintillante. Si sprecano gli aggettivi per descrivere la sua presenza scenica. Tecnicamente molto precisa, ma il pezzo non si discosta molto dal sound di Diamanti Grezzi della sua edizione precedente. Juicy J, interpreta bene il pezzo, fatto di tanti ghirigori e sali-scendi vocali in cui si destreggia davvero molto bene. Ma bisogna essere onesti, il brano non è niente di nuovo.Voto: 6.5
LUCIO CORSI – Volevo essere un duro
Sabatino G.: avevo sentito ben poco di Lucio. Devo ammettere che ha una bella voce. Buona la scrittura. Tra le novità di questo festival. Sbiancante.Voto: 6
Ramero V.Voto: 8. Che piacevole sorpresa!! Testo con molta sostanza, melodia che coinvolge. Complimentoni a questo giovane artista così grintoso e strabiliante!
D’Anna M.: Era l’unico di cui sapevo meno nel cast Festival, e non sapevo cosa aspettarmi. È una ballad, ma rimane una canzonetta dal testo apparentemente banale, un po’ bucolica, un po’ a rievocare ricordi d’infanzia. Sicuramente ci ricorderemo l’outfit singolare, un po’ mimo un po’ Freddie Mercury di Bollywood. Voto: 5
FEDEZ – Battito
Sabatino G.: Raga , eccolo! Trema, visibilmente emozionato. Il battito è arrivato come un tornado.Sto pezzo mi ha preso. Applausi per Fedez. Evocativo. Voto: 9
Ramero V.Voto: 7,8. Nel testo di Fedez c’è la difficoltà di affrontare un momento difficile, c’è il dolore nel doversi curare da un male che uccide dentro. Porta, con coraggio, una canzone che parla di sé, una canzone dal significato potente. Palesemente emozionato, ma con un buon controllo delle emozioni.
D’Anna M.: Uno dei personaggi più discussi già prima di salire sul palco, a cui è stata messa tanta tanta pressione addosso. Federico è palesemente emozionatissimo e tesissimo. Trema e trasmette con disperazione quel ritornello e quel rap urlato con rabbia e delusione. Il pezzo non male, il sound non dispiace, il testo la marcia in più, che tocca tasti importanti come l’ansia provocata da un amore finito.Voto: 7
BRESH – La tana del granchio
Sabatino G.: qualcuno che ha le occhiaie peggio delle mie. Non ho ascoltato il pezzo, sono rimasto su Fedez.Voto: 6 politico
Ramero V.Voto: 8. Radiofonica, energica, sentimentale. Ha tutte le carte in regola per piazzarsi nei primi 10 posti della classifica. Una bella sorpresa anche Bresh, artista che conosco poco.
D’Anna M.: Il sound inizialmente sembra un po’ faun e leprecano, poi lascia spazio agli archi e cresce bene. Per essere alla sua prima apparizione al festival, il fan del Grifone non delude. Da valutare negli ascolti successivi, ma rimane un pezzo nella media e che al momento non spicca rispetto ad altri.Voto: 6
SARAH TOSCANO – Amarcord
Sabatino G.: martellante e piacevole. Molto intonata e decisa nel canto! Nel complesso buon debutto per il festival.Voto: 5.5
Ramero V.Voto: 6,5. Senza infamia e senza lode. Passa inosservata, senza lasciare un segno particolare. La ascolteremo sicuramente, ma probabilmente sempre in modo distratto e senza pensarci troppo.
D’Anna M.: La teenager del cast si presenta all’Ariston con un pezzo molto ballabile, a tratti da cartone animato. Anche se magari l’outfit alla Ling Xiaoyu potrebbe ingannare. Vocalmente precisa anche se il pezzo avrebbe meritato un’interpretazione scenica migliore. Magari l’emozione può aver giocato qualche scherzo, ma tutto sommato se l’è cavata bene.Voto: 6
JOAN THIELE – Eco
Sabatino G.: WOW! Che voce Joan? Questa è la buona e bella buona musica che merita di stare su quel palco. Divina rivelazione.Voto: 8
Ramero V.Voto: 5,5. Rimandata a giudizio anche lei. Non mi ha convinta. Il testo non è male, ma l’esibizione e il ritmo non gli rendono giustizia.
D’Anna M.: Anche lei rientra nelle poco conosciute pre-festival. Ma devo dire che sono piacevolmente sorpreso. Una bella voce, delicata e precisa, pezzo elegante e intrigante allo stesso tempo. Ricorda un po’ la prima Nina Zilli, con quel sound un po’ vintage. Canonica, ma con una marcia in più.Voto: 6.5
ROCCO HUNT – Mille vote ancora
Sabatino G.: Rocco è come il vino! Quota napoletana ma non pesante alla Giolier. Bello il tema sociale trattato e buon ritmo. Voto: 6.5
Ramero V.Voto: 7,5. Probabilmente Hunt è l’unico artista che canta in dialetto napoletano che non mi irrita.Ha un savoir-faire unico che coinvolge e ti fa ballare. La canzone mi piace e lui sa proprio tenere bene il palco!
D’Anna M.: Ormai Poeta Urbano è un veterano del festival. Il pezzo è un suo marchio di fabbrica e ancora una volta è un testo di denuncia. È quel napoletano gentile che non dispiace, ma che di cui forse potevamo fare anche a meno. Niente di nuovo sotto il cielo dell’Ariston.Voto: 5.5
FRANCESCA MICHIELIN – Fango in paradiso
Sabatino G.: ma vogliamo parlare della dolcezza di Francesca? Ritorna con una nuova luce e tanta grinta. La voce di Francesca è sempre così delicata e dolce. Il brano somiglia a ‘nessun gradi di separazione’. Avrei azzardaro di più. Bentornata. Voto: 6
Ramero V.Voto: 6,8. Francesca sa cantare, sa intrattenere. Ha un testo che a tratti è leggermente banale, ma la canzone nel complesso è buona. Nonostante il dolore alla caviglia si è mossa bene sul palco. All’inizio sembrava impacciata e tesa, ma appena ha iniziato a cantare si è sciolta ed è stata bravissima.
D’Anna M.: Tralasciando il fatto che si fosse persa gli in-ear, Francesca sale sul palco non proprio in gambissima. A parte lo scherzo, il pezzo è una ballad malinconica che non dispiace, lei molto precisa vocalmente. Da valutare negli ascolti successivi e da valutare il testo. Voto: 6.5
THE KOLORS – Tu con chi fai l’amore
Sabatino G.: Quest’anno ci trasferiamo a Mikonos. Sicuramente migliore del ragazzo con la ragazza dello scorso anno. Hit radiofonica. Non hanno bisogno della hit estiva. Ci piace!Voto: 7.5
Ramero V.Voto: 8,2. I The Kolors sono grintosi! Metterli come ultimi artisti è stata un’idea geniale perché hanno portato un po’ di energia! Il pezzo è radiofonico, fa venir voglia di ballare sui tavoli! Abbiamo già la nuova hit per l’estate 2025.
D’Anna M.: Salviamo il finale della prima serata. I The Kolors alla fine sono una garanzia di ritmo e freschezza, poi c’è anche la firma di Petrella, che è marchio da hit. Il sound lo senti già, è qualcosa che sentirai anche sotto l’ombrellone. Quel giro di basso e di isole tropicali ci fanno alzare un po’ dal divano e sono una ventata d’aria per spazzare via l’afa delle ballad sanremesi. Detto tra noi, non è qualcosa di nuovo e non diversissimo dal brano della scorsa partecipazione, anzi sembra un pelo meno coinvolgente. Bonus agli outfit e alla presenza scenica di Stash, sempre eccentrico al punto giusto. Voto: 7.5
